Contemporalis

MICHELANGELO PENSO
Frequencies

La mostra Frequencies tenta di tradurre l’invisibile complessità delle delle interazioni fisiche e biologiche in una forma o linguaggio percepibile. L’artista ci invita a prendere coscienza delle vibrazioni inviate da corpi microscopici, umani e astronomici. Ci incoraggia a considerare le reazioni che queste vibrazioni innescano negli elementi che ci circondano su scale molto diverse. Come in un laboratorio scientifico, la mostra permette di sperimentare le risonanze impercettibili che produciamo. Invita anche a guardare con attenzione le forme delle frequenze invisibili di stelle e pianeti.

Le relazioni tra l’uomo e i sistemi tecnologici occupano un posto sempre più significativo nelle ultime ricerche di Michelangelo Penso. In questo contesto, egli ci propone di sperimentare le frequenze, che collegano l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo: due sistemi invisibili all’occhio umano.

M. Penso, Uman Scatter (Human vibe), 2020, Pentane chromate, electronic components and sensors, 34 x 28 x 16 cm
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Michelangelo Penso nasce nel 1964 a Venezia dove vive e lavora. Diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Venezia nel 1987, Michelangelo Penso ha esposto le sue opere in diverse gallerie private e istituzioni pubbliche. Specializzato in scultura, Penso lavora con vari materiali di origine industriale, principalmente gomma, cinghie di poliestere, pezzi di alluminio e acciaio per creare installazioni tridimensionali: strutture espanse genetiche che riempiono lo spazio in cui abitano. Tra le sue principali mostre e partecipazioni ricordiamo: Punti Cardinali in occasione della 45a Biennale di Venezia, Venezia, Italia (1993); una collettiva alla Galleria Continua di San Gimignano e alla Galleria L’Attico di Roma, Italia (1997); la sua partecipazione alla Nuit Blanche di Parigi, Francia, nel 2004, con un’installazione per l’Université Pierre et Marie Curie e, nello stesso anno, una mostra collettiva di Hans-Ulrich Obrist alla Galleria di Via Farini a Milano, Italia. Nel 2016 Choices al Palais de Tokyo, Parigi, Francia; Onde pixel, una mostra collettiva per UniCredit, all’UniCredit Pavillion, Milano, Italia; Mostra alla Galerie Backslash, Parigi, Francia e Virage, una mostra collettiva alla Galerie de Roussan di Parigi, Francia. Nel 2015 Nutrimentum alla Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona, Italia; Talkonfession, installazione per Progetto Borca, Dolomiti Contemporanee, Borca di Cadore, Italia; Interligne, una mostra collettiva con Fritz Panzer alla Galleria Alberta Pane di Parigi, Francia. Nel 2017-2018 l’installazione site-specific, Optogenetics , per il chiostro del Museo di Bassano del Grappa, Vicenza, Italia (2017-2018). Nel 2018 Organismi Estremofili, a cura di Leo Lecci, alla Reggia di Caserta, Italia e in De Fils ou De Fibers , mostra collettiva al CAC de Meymac, a Meymac, Francia. Nel 2019 Dimensioni Infinite, mostra personale curata da Leo Lecci al CAMeC, La Spezia, Italia e Cronòtopo , mostra personale presso The Flat – Massimo Carasi a Milano, Italia. Nel 2021 Perspectives , mostra collettiva internazionale al Czong Institute for Contemporary Art (CICA) a Gyeonggi-do, Corea del Sud; Non c’è + nessun Virgilio a guidarci nell’inferno , mostra collettiva a cura di Martina Cavallarin con Antonio Caruso, Opendream Art, Treviso, Italia (2021). Nel 2022 Le parole e il vento, inseguendo aquiloni, installazione site-specific per il Centro Arti e Scienze Golinelli di Bologna, Italia e alla biennale OpenArt 2022 a Örebro, Svezia.